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Effetti fisiologici in seguito a supplementazione con olio d’oliva sulle prestazioni sportive ad intensità moderata


L’olio d’oliva è la pietra angolare principale della dieta mediterranea e il suo consumo, in particolare la varietà extravergine, è associato ad una ridotta infiammazione e ad un rischio ridotto di disturbi cardiovascolari e di mortalità. Questi benefici possono essere correlati alla sua fonte di polifenoli, che hanno dimostrato di possedere proprietà sistemiche antimicrobiche, antiossidanti e antinfiammatorie.
Questi effetti sono stati misurati attraverso specifici marker fisiologici aerobici come il massimo consumo di ossigeno (VO2max).

Sulla base del fatto che le diete ad alto contenuto di acidi grassi insaturi e l’esercizio di resistenza condividono diversi effetti positivi sulla salute metabolica e cardiovascolare, e dato che entrambi sembrano aumentare la capacità ossidativa dei grassi, la ricerca ha puntato sul fatto che questa combinazione potesse avere effetti sinergici. Poiché gli effetti antinfiammatori e antiossidanti dell’olio di oliva sono osservati a livello sistemico e la sua efficacia potrebbe non essere misurata con precisione attraverso i parametri fisiologici e prestazionali comunemente registrati, è stato proposto, in uno studio, di utilizzare una variabile coordinativa recentemente studiata (CRC coordinamento cardiorespiratorio) che ha mostrato una maggiore reattività di allenamento e all’accumulo di lavoro, in contrasto con la VO2max e ad altri marker di fitness aerobico .

La CRC è una nuova variabile che dà informazioni sulla co-variazione delle variabili cardiovascolari e respiratorie durante un esercizio cardiorespiratorio.
L’obiettivo della ricerca è di valutare l’effetto è di valutare l’effetto di una integrazione di acidi grassi sotto forma di olio EVO ricco di polifenoli sul CRC e altre variabili fisiologiche e prestazionali, rispetto all’olio di palma ricco di acidi grassi saturi e senza polifenoli.

Ma vediamo più da vicino le caratteristiche dell’olio di oliva extravergine o “ Mr EVO” come, simpaticamente chiamato dagli anglosassoni.
Inutile dire che noi italiani, abituati ad una alimentazione basata sulla dieta mediterranea facciamo uso quotidiano di olio evo, rischiando spesso di usarne anche troppo. Bisogna, però, scegliere prodotti derivati da coltivazioni in cui vengono selezionate solo olive di estrema qualità, e questo aspetto ci fa capire che non tutti gli oli sono uguali. Gli effetti principali dell’olio evo sono quelli di contrastare l’ossidazione delle lipoproteine a bassa densità (colesterolo cattivo), prevenendo importanti patologie cardiovascolari.
Inoltre, l’olio evo svolge un compito molto importante sul pancreas e interviene nelle funzioni digestive in quanto in grado di ridurre la secrezione degli acidi gastrici. Anche la pelle e tutto ciò che interviene nell’invecchiamento cellulare trovano nell’evo un prezioso alleato, in quanto è una vera e propria miniera di antiossidanti come la VitE, il tocoferolo e altri fenoli.

L’olio extravergine di oliva contiene circa il :
15% di ac. Linolenico ( diinsaturo)
7-15% di ac. Palmitico (saturo)
2% di ac.stearico (saturo)
70-80% di ac. Oleico (monoinsaturo)

L’olio di palma è composto da circa il 50% di acidi grassi saturi, in particolare da:
35-45% di ac. Palmitico
39% di ac. Oleico
6-10% di ac. Linolenico
e altri acidi grassi a catena corta ( caprilico e caprico)

Alla luce delle evidenze scientifiche raccolte fino ad oggi, l’assunzione di olio di palma non sembra rappresentare un tema prioritario per la salute dei cittadini, e non sono ad oggi disponibili evidenze che permettono di associare il consumo di olio di palma con l’incidenza di malattie oncologiche e/o la mortalità per tumore.
Fatte queste considerazioni il test effettuato per valutare gli effetti dell’olio evo sulle prestazioni sportive si è basato su un test massimale, svolto su tapis roulant, garantendo un costo energetico elevato ad una velocità costante di 6km/h e con una pendenza aumentata dell’1% ogni 4 minuti . Una volta che la pendenza del tapis ha raggiunto il 20% la velocità è stata portata a 1km/h ogni 4 min fini ad esaurimento del volontario.
Durante il test, i partecipanti hanno respirato attraverso una valvola in modo da determinare, attraverso un circuito aperto di un dispositivo, lo scambio di gas respiratorio.

Ai volontari, divisi in tre gruppi, sono stati somministrati, per via orale, degli integratori attivi e del placebo costituiti, principalmente, da succo d’arancia e amido per ottenere una consistenza gelatinosa.
I tre supplementi forniti ai tre gruppi di volontari erano costituiti
da:
gruppo A : 100ml di succo d’arancia
25 ml di olio evo
8 g di amido modificato

gruppo B : 100 ml di succo d’arancia
25ml di olio di palma
8 g amido modificato

gruppo placebo : 100ml di succo d’arancia
8 g amido modificato

La presente ricerca è stata concepita per valutare l’effetto di una integrazione di acidi grassi, sotto forma di olio evo ricco di polifenoli sulla CRC e sulle prestazioni, rispetto all’olio di palma e un placebo. E’ stato osservato un aumento di CRC con l’integrazione di olio di oliva, probabilmente dovuto al suo alto contenuto in polifenoli.
Tuttavia, questi miglioramenti non si sono verificati sulle prestazioni massimali comunemente valutate e sulle variabili fisiologiche.

I miglioramenti su CRC con olio evo sono stati osservati solo ad intensità moderata durante il test incrementale.
Si è potuto vedere che, con l’integrazione di olio di oliva, l’efficienza ventilatoria del sistema cardiorespiratorio sembrava aumentata; questi risultati potrebbero essere spiegati dall’elevato contenuto in composti fenolici, tocoferolo o carotenoidi, che hanno proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, producendo effetti benefici sulla ossidazione dei lipidi e in generale sullo stress ossidativo.

Come sottolineato da alcuni autori del test, periodi di esercizio acuto provocano danni transitori alla contrazione muscolare, innescando una risposta infiammatoria che aumenta i livelli di produzione di citochine pro-infiammatorie e di radicali liberi. Pertanto, l’integrazione con olio di oliva avrebbe aumentato la capacità antiossidante durante l’esecuzione ad intensità moderata,riducendo gli effetti negativi dovuti alla formazione di radicali liberi.

Confrontando i risultati ottenuti nei tre gruppi di partecipanti si può dire che per coloro che hanno assunto olio di oliva si è verificata una minore ventilazione respiratoria correlata, probabilmente, all’alto contenuto di polifenoli, in particolare di idrossitirosolo, che ha effetti periferici sulla funzione mitocondriale. Questo fatto potrebbe portare ad una riduzione della richiesta ventilatoria e ad un aumento della efficienza ventilatoria.
Al contrario, nei volontari a cui era stato somministrato olio di palma e placebo, che non contengono polifenoli, si è verificata una richiesta ventilatoria più elevata.
La prestazione atletica ( misurata attraverso il tempo di allenamento) non è stata alterata dall’assunzione di olio di oliva, probabilmente perché il miglioramento della funzione cardiorespiratoria osservata non era abbastanza forte da influenzare positivamente le prestazioni.

La CRC ( variabile della funzione cardiorespiratoria) sembra, quindi, essere sensibile all’esercizio fisico e all’integrazione alimentare rispetto alle variabili fisiologiche e di prestazione, e questo può contribuire a far luce su domande poco chiare riguardanti l’efficacia di diverse integrazioni con acidi grassi, come gli omega-3 o l’ac. Linolenico coniugato.
L’analisi della CRC appare come uno strumento sensibile per indagare gli effetti fisiologici e prestazionali delle integrazioni alimentari.

Art. 10.1186 biomedcentral.com
tutte le procedure sperimentali sono state approvate dalla Commissione Bio-etica dell’Università di Barcellona

Di D.ssa Emanuela Cedrino
Farmacista Esperta in Nutrizione e consulente alimentare

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.